Cronaca “Memorial Michele Grosso”/ Polonghera 12/ 07/2018
Un’iprovvisa e violenta grandinata stronca il bel circuito serale di Polonghera
In una giornata moderatamente calda, ma afosa, ci ritroviamo a Polonghera, paese agricolo della provincia di Cuneo, per disputare il “Memorial Michele Grosso” nel consueto tracciato che si snoda attraverso il paese di cui sopra.
Una classica serale nella quale tutti hanno l’opportunità di fare bene, com’è tipico per i percorsi cittadini: dai velocisti, che sornioni sperano in un arrivo in volata, ai passisti – finisseur che tentano di anticipare i primi con azioni solitarie a pochi chilometri dall’arrivo o con fughe “da lontano”.
In detti percorsi vengono inoltre premiati coloro che dimostrano particolare abilità nella conduzione del mezzo, rendendo così queste prove assai interessanti e divertenti sia per i partecipanti come per gli spettatori che assistono alle prodezze dei primi.
Purtroppo, per ragioni che sono state esaurientemente spiegate da Valerio Zuliani e poi da Lorenzo Garro sulle pagine dell’ACSI, molte delle cosiddette “serali” sono state cancellate dal calendario con rammarico e dispiacere del movimento tutto che si è visto così privare della possibilità di partecipare a competizioni infrasettimanali, in previsione delle più impegnative competizioni del sabato come della domenica.
Veniamo ora nello specifico dell’andamento della corsa riservata alla seconda fascia d’età, gara che iniziava nel segno dei dirigenti e corridori del “Ciclo Polonghera”, accorsi in quantità ad onorare la corsa di “casa” e festosamente radunatisi in testa al gruppo per la foto di rito.
Sin dalla partenza assistevamo ad una serie di scaramucce che il gruppo, subito allungato, prontamente rintuzzava.
Tanti i tentativi, per lo più infruttuosi, di prendere il largo, fino a che un nutrito drappello, intorno alla quarta tornata, riusciva a sganciarsi per portarsi in avanscoperta.
Si trovavano così in fuga una dozzina di corridori tra cui ricordiamo: Bosticco (Ciclo Polonghera), Gaule (Idem), Dall’Osto (ASD Pessionese), Bonato (Team Santysiak), Olivero (Idem), Perucca (Team Bike Pancalieri), Grappeja (Idem), Ferracin (Vigor Cycling Team), Fariano (Idem), Piacenza (Cavallino Rosso), Ragazzini (Ciadit Cicli Sumin) ed un altro di cui ricordiamo solo le insegne, “Cicli Pepino”.
Chiediamo anticipatamente scusa a coloro di cui ci siamo dimenticati, ma, prima che la fuga prendesse l’abbrivio, continui erano stati gli avvicendamenti in testa al gruppo.
Tuttavia, appena si credeva consolidata la fuga, questa “esplodeva” per mano di coloro che, sentendosi battuti in un arrivo in volata, o sentendosi più sicuri in un arrivo a ranghi ristretti, tentavano di sfoltire ulteriormente il plotoncino scattando a ripetizione, pur mancando parecchi giri all’arrivo.
Tentativo questo che andava in porto su iniziativa di Ferracin che, con un potente allungo, si portava in avanscoperta, seguito lesto dal solo Bosticco.
Il duo prendeva una quindicina, ventina di secondi di vantaggio sugli ex compagni di fuga, che divenivano perciò inseguitori, fino a frazionarsi loro stessi in gruppetti di tre, quattro elementi ciascuno, a causa della sferza del vento che stava montando impetuoso, annunciando quegli sconquassi che si sarebbero abbattuti da lì a poco su Polonghera.
Era infatti una violenta grandinata, unita a forti raffiche di vento, ad indurre avvedutamente i giudici di gara ed organizzatori a porre anzitempo fine alla contesa intimando lo stop a Ferracin e Bosticco come a coloro che si erano gettati al loro inseguimento.
La seconda partenza, in questo caso riservata ai più giovani, non prendeva neppure il via viste le scarse condizioni di sicurezza vigenti sul percorso dopo che il fortunale aveva flagellato il tracciato lasciando evidenti segni del proprio passaggio.
Naturalmente a chi si era iscritto alla seconda partenza è stato immediatamente rimborsato il costo dell’iscrizione. Ai partecipanti della prima invece, i brillanti organizzatori del Ciclo Polonghera hanno sorteggiato per i partecipanti ancora presenti, ancora intenti a gustarsi il meritato “pasta party” per tutti (anche quelli che non sono partiti), i 25 premi pronti per essere consegnati a tutti i classificati della prima corsa.
E così si è chiusa l’unica “serale” che ci era ancora rimasta e che prometteva, visto la qualità dei partecipanti, sicuro spettacolo.
Guido Ragazzini…
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