CLASSIFICA SUPERPRESTIGE CX AT-CN-TO 2018
CLASSIFICA SUPERPRESTIGE CX 2019…
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13 novembre, un progetto, un’idea nata durante l’incontro avuto lo scorso anno dalla delegazione di Filippide alle Nazione Unite, è divenuta realtà. Il convegno “Sport e inclusione: dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con Disabilità all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”, organizzato da Progetto Filippide e CSAIn, nell’ambito del progetto “Le pratiche dello sport sociale”, vuole essere una base da cui partire e riflettere. L’Aula Magna del Centro di Preparazione olimpica “Giulio Onesti” del Coni, è stata degna cornice istituzionale della domanda insita nell’oggetto del convegno: Quali prospettive per lo sport inclusivo? [...] A cura di Andrea Ferella A volte, anche in chi pratica sport amatoriale, si sviluppa una particolare eccentricità che può sfociare poi, se non ben riconosciuta, nel patologico: si tratta dell’eccessiva attenzione che viene rivolta all’alimentazione e alla cura del proprio aspetto fisico. In alcuni casi, questa “mania”, sul piano alimentare, si esprime in una vera e propria rigidità che si traduce, in termini comportamentali, per esempio, in una ricerca quasi ossessiva del numero delle calorie esatte da assumere, piuttosto che dell’autolimitazione di costituenti fondamentali, quali grassi e carboidrati, magari a favore di una maggiore (ma impropria) introduzione di proteine (le cosiddette diete iperproteiche). Molto spesso dietro a questi atteggiamenti si celano veri e propri disturbi del comportamento alimentare (DCA). La cosa che è emersa negli ultimi decenni, da numerose evidenze empiriche, è la frequenza e modalità con cui i disturbi del comportamento alimentare si presentano nella popolazione maschile. I dati scientifici infatti, evidenziano che per quanto riguarda la prevalenza, non vi sarebbe un rapporto di 1 caso su 10 nei maschi, come si credeva nel corso del secolo scorso, ma tale rapporto si attesterebbe intorno a 1 caso su 4. Di conseguenza i DCA non vengono più considerati come una rarità nella popolazione maschile, ed Inoltre, sebbene ad oggi venga riconosciuta la sostanziale diversità con cui si manifestano tra i generi, le evidenze cliniche poi, sottolineano che la severità dei sintomi nella popolazione maschile è eguagliabile a quella con cui si presentano in quella femminile.… [...] A cura di Salvo Spinella La conversione in legge del decreto n° 87 del 12 luglio scorso, il cosiddetto Decreto Dignità, avvenuta in data 7 agosto ha reso definitiva l’abrogazione delle misure introdotte dall’articolo 1 commi 353, 354, 355, 358, 359 e 360 della legge n° 205 del 27 dicembre 2017. In particolare l’articolo 13 del Decreto Dignità ha cancellato, sin dall’origine, dal nostro ordinamento giuridico, le società sportive dilettantistiche lucrative nonché la possibilità di stipulare tra le associazione e società sportive dilettantistiche ed i prestatori di attività (istruttore tecnico, dirigente, arbitro ecc., che il CONI avrebbe dovuto individuare) contratti di collaborazione coordinata e continuativa facendoli rientrare tra i redditi diversi di cui all’articolo 67 c. 1 lettera m del TUIR.… [...] A cura di Salvo Spinella Può accadere che una ASD, o una SSD abbia operato durante l’anno applicando agli incassi di natura commerciale, connessi all’attività sportiva, il regime agevolato previsto dalla legge 398/91, agli incassi derivanti da corrispettivi specifici pagati dai soci e/o tesserati per lo svolgimento di attività sportive l’esclusione da IVA, da IRES e da IRAP in quanto considerati incassi “decommercializzati”. [...] a cura di Andrea Ferella È vero. Si vive più a lungo di un tempo e di conseguenza sono aumentate anche le malattie correlate con l’età degli individui. Un milione di persone in Italia soffre di demenza senile e il loro numero, nei prossimi anni, è destinato ad aumentare considerevolmente. Ciò comporta un impatto sulle famiglie italiane, ed in particolare sui figli, non solo da un punto di vista sociale ed economico, ma anche psicologico. Vedere un proprio genitore, deteriorarsi lentamente, rallentare nel movimento e nella parola, spegnersi giorno per giorno, magari arrivando a non riconoscere più i propri cari, è qualcosa che crea un profondo sconforto, che alcuni fanno fatica a sopportare ed elaborare. Per molti figli, questi eventi fanno sopraggiungere rimorsi e sensi di colpa, per non essere riusciti a “restituire” ai loro genitori, non solo fisicamente, ma anche simbolicamente ciò che nelle normali fasi del ciclo di vita, deve essere compiuto. Sempre più infatti, i passaggi generazionali, con il loro carico denso di significati, avvengono in modo più diluito rispetto al passato e con modalità del tutto differenti. Basti pensare per esempio, al ritardo con cui vengono posticipate le gravidanze, piuttosto che della permanenza a casa dei figli anche dopo il compimento degli studi universitari. Insomma uno scenario del tutto differente rispetto ad alcuni decenni fa. Tutto ciò peraltro avrà sempre più ripercussioni sul sistema delle cure in Italia, dove le risorse, per adattarsi a questi imminenti scenari, dovranno essere implementate. Ed allora che fare? A tutt’oggi non è stata ancora trovata una cura, ma le evidenze scientifiche, ci dicono che in un caso su tre il declino cognitivo, può essere evitato è prevenuto. Come? Sono stati individuati sette modi, sette mosse vincenti per arrivare a questo risultato. Vediamoli dunque. [...]
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